Da Ischia a Vulcano la scommessa di Crescenzo Scotti chef al Therasia Resort

on 10 Giugno 2013. Pubblicato in Dove mangio

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Crescenzo Scotti

Lo avevamo già pizzicato un anno fa ed eravamo rimasti colpiti per la ricchezza e per la qualità dell’offerta.

Il Therasia Resort Sea & Spa, il cinque stelle dell’isola di Vulcano nel club dei “Small Luxury Hotels” si propone come meta ultimativa Top delle isole Eolie. Piscina “infinity-pool”, solarium, bar, palestra, Spa e suite spigliate e confortevoli – talune con ampia terrazza e Jacuzzi – non sono l’unico elemento di distinzione: qui c’è un’offerta gourmet che va oltre ogni legittima aspettativa. Tre ristoranti: “Arcipelago” è la tradizione rigorosa, quindi di cucina siciliana, sul cui perno ruota tutto l’hotel; “Gazebo” è l’offerta informale vista mare-piscina, con pizza, club sandwich, bistecca di tonno, gamberoni rossi di Mazara con insalatina, hamburger di vitellone con patate fritte. La vista su tutto l’arcipelago eoliano, quindi da Alicudi sino a Stromboli, Lipari con i suoi faraglioni e piscina a sfioro sono un elemento ipnotico, e Lipari sembra quasi di poterla toccare. Infine, Il Cappero, il ristorante gourmet di cui lo chef Crescenzo Scotti è la star.

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Sul Cappero gli approfondimenti sono necessari. I tavoli godono di una posizione privilegiata, una terrazza panoramica su due livelli a pochi metri dall’acqua, luce soffusa e arredi eoliani. Il servizio è coordinato e seguito personalmente da Andrea Coppetta, maître del ristorante Le Calandre di Alajmo, qui al Therasia per la stagione maggio-ottobre. La carta vini è la visione siciliana di Serena Restuccia, brava e giovanissima sommelier cremonese, con bottiglie interessanti e non scontate, opportunamente rafforzate da Piemonte, Italia in generale e Champagne in consistente numero.

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Lo chef, Crescenzo Scotti, campano di Ischia e siciliano per scelta lavorativa, gioca per la sua creatura un menu di mare e di terra ben radicato all’isola, rispettoso delle sue origini. Stuzzicante il saluto di cucina, delle strisciole di mozzarella di bufala, seguito da due antipasti: un polpo su “pietra” affumicato in brodo di nocciola con raviolini aperti alle alghe, tanta sensazione di mare, e un cappuccino di astice, un antipasto elegante e prezioso, un suo classico da noi molto amato. Belli e d’effetto i primi, i “pennoni” di Gerardo di Nola, vongole, crema di burrata all’erbetta cipollina e scampo tostato al pistacchio di Bronte; e il risotto riposato a limone Interdonato, triglia affumicata e cuore di carciofi, un piatto da standing ovation che misura la capacità di esecuzione e della precisione di Crescenzo.

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Ed ecco un piatto che ci ha sorpreso e appassionato, straordinario per fattura ed equilibrio tattile e di sapori: triglia farcita con cuore di fave su passatina di ceci allo zafferano. Bella la presentazione nel piatto, entusiasmante l’armonia e la ricchezza di sapori. Non è finita, non poteva mancare il secondo di terra, “agnello di Laticauda alla griglia che non c’è!?!”, le costolette a cottura perfetta. In chiusura un’altra bella sorpresa: “e se fosse una colazione” è un gioco visivo dove sembra di trovarsi di fronte a un caffè, un uovo a occhio di bue, rice crispies e cornetto. Ma è un dessert di grande divertimento. Una Malvasia delle Lipari di Vulcano di Paola Lantieri chiude una cena emozionante con sottofondo di sciabordio di onde.

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Un’ultima nota: i fortunati che rimarranno per notte al Therasia incontreranno Crescenzo Scotti anche la mattina successiva al buffet colazioni. Crescenzo prepara a vista delle eccellenti uova e omelette condite a scelta. Un plus davvero non da poco, ma è solo la chicca di una colazione fuori dagli schemi.

A.C.